Non profit

La naja non è finita e l’obiezione resta

E' possibile tornare al reclutamento obbligatorio in caso di gravi crisi internazionali.

di Antonietta Nembri

Sono venuto a sapere di un incontro dedicato all?obiezione di coscienza. Nella presentazione si diceva che il servizio militare obbligatorio in realtà non era abolito, ma semplicemente ?sospeso? per cui era ancora necessario fare obiezione di coscienza. Nel corso di quell?incontro si poteva anche compilare una dichiarazione da parte di ragazzi e ragazze.

Mauro L. (email)

L?incontro di cui parla Mauro è stato organizzato dal Gavci a Bologna ed era intitolato Il servizio militare obbligatorio è abolito? No! L?obiezione è più che mai necessaria. La legge 331/00 che istituisce il servizio militare professionale prevede, infatti, all?art. 2, comma 1, lett. f e comma 2 che si possa tornare al reclutamento obbligatorio «salvo quanto previsto dalla legge in materia di obiezione di coscienza», in caso di stato di guerra, o di gravi crisi internazionale nella quale l?Italia sia coinvolta. Nel corso dell?incontro di Bologna si poteva pure compilare la Dichiarazione di obiezione di coscienza al servizio militare, dei ragazzi e delle ragazze. «Il problema è nel valore giuridico di quella dichiarazione», sostiene Massimo Paolicelli, dell?Associazione obiettori nonviolenti. «Occorrerebbe, invece, fare pressioni anche a livello politico perché l?Ufficio nazionale per il servizio civile continui a raccogliere l?albo degli obiettori. E poi far partire una vera e propria campagna di sensibilizzazione sull?obiezione di coscienza». Insomma, il problema è ancora aperto.

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